inalatori a basso impatto ambientale | Chiesi Italia S.p.A.

Con l'avvio della sperimentazione clinica di fase III, gli inalatori a basso impatto ambientale di Chiesi raggiungono un nuovo traguardo

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Data: 03/04/2024
  • Il Gruppo Chiesi annuncia un importante passo in avanti nello sviluppo degli inalatori a basso impatto ambientale (Carbon Minimal Inhaler): l'avvio di un nuovo studio di fase III sulla sicurezza a lungo termine.
  • La sperimentazione giunge al termine del completamento di due studi clinici di sicurezza a breve termine sul nuovo propellente a basso potenziale di riscaldamento globale e di tre studi di farmacologia clinica su una doppia associazione fissa.
  • Gli inalatori a basso impatto ambientale mirano a salvaguardare la libertà di scelta nei pazienti affetti da asma e BPCO, riducendo le emissioni di gas serra fino al 90% rispetto agli inalatori predosati esistenti, e anticipando i requisiti ambientali internazionali ed europei.

 

Parma (Italia), 03 aprile 2024 - Chiesi, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca (Gruppo Chiesi), ha avviato uno studio clinico di sicurezza di fase III a lungo termine sulla nuova piattaforma di inalatori a basso impatto ambientale, in cui l'attuale propellente a base di idrofluorocarburi (HFC 134a) è sostituito con un nuovo propellente a basso potenziale di riscaldamento globale (HFC 152a).

 

Chiesi ha già completato due studi clinici a breve termine per valutare la sicurezza del nuovo propellente[1], oltre a tre studi di farmacologia clinica sulla nuova associazione corticosteroide inalatorio (ICS)/broncodilatatore a lunga durata d'azione (LABA) in inalatore a basso impatto ambientale. Complessivamente, questi studi hanno fornito prove rassicuranti per quanto riguarda prestazioni e tollerabilità simili della nuova formulazione rispetto a quella attuale nei pazienti affetti da asma e BPCO.

 

Questo traguardo segue il successo ottenuto nel luglio 2022 nel completamento di studi simili su un’associazione tripla fissa.

 

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è la terza causa di morte a livello mondiale, e nel 2019 ha provocato 3,23 milioni di decessi[2]. Nello stesso anno, si stima che l'asma abbia colpito 262 milioni di persone causando 455.000 decessi[3]. Molti pazienti affetti da BPCO e asma dipendono dagli inalatori predosati pressurizzati (pMDI) per il trattamento. Esiste tuttavia un dibattito su quanto gli attuali propellenti contenuti nei pMDI contribuiscano al riscaldamento globale. E sono pertanto in corso sforzi per ridurne l’impatto ambientale[4].

 

Lo sviluppo della piattaforma di inalatori a basso impatto ambientale punta a consentire a Chiesi di ridurre le emissioni legate agli MDI esistenti fino al 90%. Si tratta di un passo fondamentale nel nostro percorso volto a ottenere l'azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2035, preservando al contempo le esigenze dei pazienti affetti da asma e BPCO.

 

"Noi di Chiesi crediamo fermamente che i pazienti, nel considerare le opzioni terapeutiche che riguardano la loro salute, non debbano assumersi la responsabilità dell'impatto ambientale. La conclusione di questi studi aggiuntivi e l'avvio della sperimentazione di fase III segnano per noi una tappa significativa nello sviluppo di una piattaforma di nuovi inalatori a basso impatto ambientale"", ha dichiarato Giuseppe Accogli, CEO del Gruppo Chiesi. "Siamo certi di poter offrire ai pazienti soluzioni terapeutiche a basso impatto ambientale senza compromettere la sicurezza, l'usabilità o l'efficacia".

 

Le linee guida internazionali per il trattamento dell'asma e della BPCO caldeggiano la scelta del farmaco giusto e del dispositivo appropriato per il paziente al fine di ridurre il rischio di esacerbazioni gravi[5].

 

"Ci impegniamo a sviluppare inalatori che soddisfino le esigenze dei pazienti pur riducendo al minimo l'impatto ambientale. Affrontando il problema del cambiamento climatico, una delle cause principali delle malattie respiratorie, possiamo apportare benefici sia ai pazienti che al pianeta", ha affermato Accogli.

 

 

Informazioni sul Gruppo Chiesi

Chiesi è un gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca che sviluppa e commercializza soluzioni terapeutiche innovative nel campo della salute respiratoria, delle malattie rare e delle cure specialistiche.

Per realizzare la propria missione di migliorare la qualità di vita delle persone, il Gruppo agisce in maniera responsabile non solo verso i pazienti, ma anche per le comunità in cui opera e per l’ambiente. Avendo adottato lo status giuridico di Società Benefit in Italia, negli Stati Uniti e in Francia, l’impegno di Chiesi a creare valore condiviso per la società nel suo complesso è legalmente vincolante, e al centro di ogni decisione aziendale. Come B Corp certificata dal 2019, siamo parte di un movimento globale di aziende che rispettano alti standard di impatto sociale e ambientale. L’azienda ha l’obiettivo di raggiungere Zero Emissioni Nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2035.

Chiesi, che vanta oltre 85 anni di esperienza, ha sede a Parma, opera in 31 Paesi, e conta oltre 7.000 collaboratori. Il Centro Ricerche di Parma collabora con altri sei importanti poli di R&S in Francia, Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito, e Svezia.

Per ulteriori informazioni, si può visitare il sito www.chiesi.com

 

 

 

[1] Studi clinici. Study to Assess the Effect of the New HFA-152a Propellant on Mucociliary Clearance (Studio per valutare l'effetto del nuovo propellente HFA-152a sulla clearance mucociliare). Disponibile su: https://clinicaltrials.gov/study/NCT05875025A;

Studi clinici. Study to Compare the Effects of Two Propellants in Adults With Mild Asthma (Studio per confrontare gli effetti di due propellenti in adulti con asma lieve). Disponibile presso: https://clinicaltrials.gov/study/NCT05472662

[2] https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/chronic-obstructive-pulmonary-disease-(BPCO)

[3] https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/asthma

[4] Pernigotti D,et al. . Reducing carbon footprint of inhalers: analysis of climate and clinical implications of different scenarios in five European countries. BMJ Open Respir Res. 2021 Dec;8(1):e001071. doi: 10.1136/bmjresp-2021-001071. PMID: 34872967; PMCID: PMC8650484.

[5] Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease. 2024 Gold Report. Disponibile all'indirizzo: https://goldcopd.org/2024-gold-report/.
Global Initiative for Asthma. 2023 Gina Main Report. Disponibile all'indirizzo: https://ginasthma.org/2023-gina-main-report/.